Investimenti in Titoli di Stato: come funzionano?

Tra gli investimenti ritenuti meno rischiosi e a cui, proprio per questo motivo, si affidano piccoli investitori e neofiti, rientrano i Titoli di Stato.

I Titoli di Stato altro non sono che obbligazioni emesse da un determinato Paese al fine di ottenere liquidità da impiegare nella realizzazione di opere di vario genere. L’investitore che opta per questo tipo di asset finanziario diventa, a tutti gli effetti, creditore dello Stato che ha emesso i titoli e, a seconda dei casi, potrà ricavare un guadagno tramite cedole periodiche, compravendita o, alla scadenza dell’obbligazione, con lo scarto di emissione.

L’Italia emette varie tipologie di titoli di Stato, i quali differiscono tra loro per durata, l’emissione di cedole, il tasso di interesse e l’eventuale indicizzazione all’inflazione; tra questi vi sono ad esempio i bot o Buoni Ordinari del Tesoro, i btp o Buoni del Tesoro Poliennali, i btp futura 2037 e i CCT o Certificati di Credito del Tesoro.

Come investire in Titoli di Stato

Chi decide di investire in Titoli di Stato può scegliere se optare per quelli nostrani o se rivolgersi al mercato estero, scegliendo obbligazioni emesse da altri Paesi dell’Europa, come la Germania, o di altre parti del mondo.

In alternativa, se non si desidera entrare direttamente in possesso del bond e si preferisce avere un portafoglio diversificato con un investimento contenuto, è possibile rivolgersi ai fondi comuni di investimento che includono nel proprio pacchetto di investimento anche Titoli di Stato italiani o esteri.

Acquistare direttamente i Titoli di Stato: come sceglierli

Chi desidera investire in modo diretto sui Titoli di Stato deve, per prima cosa, scegliere su quali puntare. Come detto, è possibile acquistare tanto quelli italiani quanto quelli esteri; la scelta, se effettuata, come solitamente avviene, per fini prettamente speculativi, dovrebbe tenere conto dei vantaggi offerti dai titoli scelti e, in particolare, del loro rendimento, definito a livello tecnico bond yield ed espresso in percentuale.

Il calcolo dello yield è piuttosto complesso e può essere effettuato esclusivamente dai professionisti, ma in linea generale si può dire che una crescita molto rapida indica una riduzione del valore di mercato del bond.

Per capire quale Titolo di Stato conviene acquistare in un determinato momento, è preferibile rivolgersi a esperti e consulenti finanziari, i quali, valutando le condizioni economiche offerte dai vari titoli e la stabilità degli Stati emittenti, potranno offrire utili consigli.

Dove acquistare i Titoli di Stato

L’acquisto dei Titoli di Stato può essere effettuato esclusivamente tramite un intermediario finanziario o di una banca.

Le modalità di acquisto cambiano a seconda che ci si rivolga al mercato primario o a quello secondario. Nel primo caso si acquisterà il bond direttamente dall’emittente, solitamente attraverso asta, e non si dovranno pagare commissioni, mentre nel secondo caso ci si dovrà rivolgere ad altri investitori attivi nella compravendita dei titoli di proprio interesse e si dovranno pagare all’intermediario delle commissioni di importo variabile.

Investire in Titoli di Stato in modo indiretto: i Fondi Comuni di Investimento

Chi preferisce optare per delle soluzioni alternative che offrano la possibilità di effettuare investimenti non troppo elevati, potendo disporre di portafogli ben diversificati nei quali siano inclusi anche dei Titoli di Stato, può rivolgersi ai Fondi Comuni di Investimento.

I Fondi, gestiti da sgr, ossia Società di Gestione del Risparmio, utilizzano il capitale ricavato dagli investimenti di più soggetti per acquistare asset di vario genere che, a seconda del caso, possono includere bond, azioni, contratti derivati e via dicendo.

Il piccolo investitore interessato ai bond di Stato deve rivolgersi ai fondi obbligazionari o a quelli bilanciati.