Caso Orlandi: in attesa di verifiche sui reperti rinvenuti in Nunziatura a Roma

Tra i reperti che stanno analizzando gli inquirenti rinvenuti a Roma nel pavimento della dèpendance della Nunziata Apostolica, a richiamare l’attenzione è stato soprattutto un dente. Se dovesse risultare che si tratta di un molare, ciò significherebbe che le ossa riportate alla luce non appartengono ad un bambino. Per stabilire con certezza tale fatto dovranno essere effettuati accertamenti.

In questi giorni, molte persone, sentendo parlare di tale vicenda, hanno pensato al caso di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, ovvero le due ragazze scomparse nel nulla nel 1983.

In attesa di importanti risposte

All’inizio della prossima settimana, probabilmente già  lunedà¬, verranno fornite delle risposte in merito alle ossa rivenute a Roma nei giorni scorsi. In particolare, sembra che gli inquirenti avranno modo di stabilire con certezza il sesso dei resti del corpo recuperato. Da una prima analisi del bacino, è stato impotizzato che si tratti di una donna. Tuttavia, si tratta solo di una supposizione che dovrà  trovare conferma, assieme alla data di morte ed all’eventuale individuazione del Dna, nei prossimi giorni.

Il ritrovamento delle ossa

Le ossa umane che hanno sollevato grande interesse in questi giorni, sono state rinvenute da 4 operai venerdଠ30 ottobre presso un palazzo del Vaticano, in corrispondenza di un locale annesso alla sede della Nunziatura apostolica di via Po, che, dal 1959, è sede dell’ambasciata vaticana a Roma. In tale edificio erano in corso alcuni lavori di ristrutturazione.

A seguito del ritrovamento, sono subito intervenuta sul posto La Gendarmeria. Tuttavia, poco dopo sono state avvisate anche le autorità  italiane, al fine di dare il via, quanto prima, ad opportune indagini. Per svolgere gli accertamenti necessari, il questore della Capitale, Pignatore, ha chiamato all’appello la polizia scientifica e la squadra mobile della questura di Roma. In particolare sono state presviste indagini accurate relative al Dna, nonchè comparazioni relative a cranio e denti, al fine di stabilire sesso, età  e data della morte.

Emanuela Orlandi e Mirella Gregori

Il ritrovamento delle ossa ha riportato immediatamente alla mente Emanuela Orlandi, la figlia 15enne di un commesso della Prefettura della casa pontificia, che si trovava in Corso Rinascimento, a Roma, la sera della scomparsa. La giovane era in compagnia di due amiche, ma non prese con loro l’autobus per fare rientro a casa, e da quel momento se ne sono perse completamente le tracce.

Tuttavia, in molti hanno pensato anche a Mirella Gregori, anche lei quindicenne, scomparsa dalla Capitale il 7 maggio 1983, ovvero un mese e mezzo prima di Emanuela. La ragazza è sparita dopo aver detto alla madre che aveva un appuntamento con un vecchio compagno di scuola presso il monumento al bersagliere di Porta Pia. Il ragazzo, in realtà , come accertarono gli inquirenti, all’epoca della scomparsa, era impegnato altrove.

La sorella di Mirella, dopo il ritrovamento dei resti umani in Vaticano, ha tenuto a precisare che: “Gli inquirenti hanno il nostro Dna. Lo hanno prelevato quando furono fatte verifiche su alcune ossa rinvenute nella basilica di Sant’Apollinare”. E ha aggiunto: “Voglio capire perchè si è pensato subito a mia sorella ed Emanuela Orlandi nelle ore successive al ritrovamento“.